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I Sentieri dell'Anima

ARTE


LUCIANO SCIOMMARI AL PALAZZO COMUNALE DI BASCHI

 di Nicolina Bianchi

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VIDEO  -  VIDEO SITO

Questa nuova proposta espositiva di Luciano Sciommari in Umbria, nella città di Baschi, dove storia e tradizione si uniscono in una suggestiva soluzione naturale, ci appare come una nuova scoperta della sua vena pittorica. Un evento, sentimentalmente dedicato a sua madre, che ci racconta della sua coerente evoluzione, in linea con i suoi stati d’animo, con i suoi diversi momenti d’ispirazione, con gli avvenimenti della sua vita. Il suo è un importante viaggio creativo che si concentra da anni nell'essenza della luce e del colore, nel significato di una pittura che segue costantemente le tracce profonde della sua sensibilità di attento osservatore. Sciommari rappresenta davvero l’estensione di quel figurativo romantico che concepisce il mondo e la natura come un immediato e moderno concretizzarsi della percezione delle cose e del paesaggio. Ed è una visione privilegiata quella di cui l’artista dispone per i suoi momenti d’ispirazione, proprio quella stessa visione di verde, di distese di gialli, di caldi riflessi d’azzurro, che hanno incantato i grandi Maestri umbro toscani del Cinquecento ed anche quelli di una importante contemporaneità.

L’Umbria, questo universo di colori e di vere ed immediate emozioni dove da molti anni, e secondo una sua giusta logica, Luciano Sciommari, moderno e raffinato interprete di queste bellezze, ha deciso di vivere e continuare il suo operare artistico, è da lui considerata come il suo nuovo “rinascere”, il suo nuovo modo di venire a contatto con la natura, quasi di ascoltarla, oltre che osservarla e di rappresentarla nelle sue tele con quel suo personale e raffinato linguaggio espressivo.

Così, nel tempo, i tocchi rapidi e materici dei suoi precedenti lavori sono andati ad acquisire i ritmi di una più matura “emancipazione”, di una ben più definita fluidità pittorica ed oggi anch'egli è ormai consapevole che la sua arte, il suo modo di orchestrare segni e colori, di rappresentare sentieri o tramonti, riflessi, boschi o memorie della sua Roma, mai dimenticata, di cogliere con grande intimismo gli sguardi dei suoi ritratti, sia un particolare un modo, più sentito e maturo di fare arte, sia elaborazione di un sistema sempre più esatto e preciso di notazioni creative, ma anche una chiara necessità interiore ed un intuito che si concretizzano nella personale rappresentazione del mondo e dell’uomo.

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